Una scarpiera è un mobiletto utilizzato per conservare ed organizzare in modo ordinato le proprie scarpe, così da averle sempre disponibili quando occorrono. Oltre a questa specifica funzione, poi, essa svolge anche quella di gradevole complemento di arredo, da scegliere in abbinamento a quello dell’ambiente in cui è collocato.
Ideale quando lo spazio in casa scarseggia, o in presenza di una famiglia numerosa, la scarpiera permette non solo di sistemare adeguatamente, in un luogo specifico, le proprie calzature, ma anche di riporle con cura nel passaggio da una stagione all’altra. E calzature ben custodite – non lasciate sparse per la casa o sotto il letto, come spesso accade! – si conservano meglio, perché non entrano in contatto con la polvere o con lo sporco proveniente dall’esterno. Oltre ad essere anche facilmente “raggiungibili” quando occorrono, un aspetto niente affatto trascurabile. Ma i vantaggi non finiscono qui, perché il mobiletto in esame può essere collocato in qualunque ambiente della propria casa, scegliendo il modello che più si adatta all’ambiente stesso. È, infine, di agevole manutenzione, qualunque sia il materiale di realizzazione, legno, metallo, plastica, o anche tessuto, in determinati casi.
L’indubbia utilità della scarpiera ha fatto sì che, negli anni, essa raggiungesse una diffusione sempre maggiore offrendo i più variegati modelli, così da rispondere alle esigenze di un vasto target. Sono tante infatti le soluzioni disponibili, sia in termini di materiali che di forma della struttura e colori: dalle scarpiere “classiche”, a quelle con disegni modulari, da quelle che possono “nascondersi” sotto il letto, a quelle in tessuto, studiate per essere appese dietro una porta o all’interno di un armadio. Non mancano poi scarpiere “alternative”, come quelle girevoli e quelle pieghevoli. Le prime, rotanti, hanno la forma di un appendiabiti con vari pezzi lungo il bastone, ma di solito non sono molto capienti; le seconde, generalmente incorporate in mobili di legno, sono collocate in cassetti di armadi e mobili, e sono inclinate in modo tale da poter sistemare le scarpe in verticale. Tanti modelli, dunque, per rispondere alle diverse esigenze, sia di spazio che di gusto personale.
La “migliore” scarpiera è quella che risponde alle proprie esigenze, diverse da individuo a individuo. Il punto di partenza è senza dubbio dato dallo spazio a propria disposizione per la collocazione della scarpiera stessa: bisognerà dunque valutarlo preventivamente, per non rischiare di avere “brutte sorprese”, considerando anche – qualora detto spazio fosse esiguo – quei punti meno sfruttati o poco adoperati. Andrà poi considerato il numero di scarpe che il mobiletto dovrà contenere, tenendo ovviamente presente che una famiglia numerosa necessiterà di una scarpiera di dimensioni maggiori rispetto ad una costituita da due persone.
La tipologia di scarpiera – ovvero se a struttura aperta oppure chiusa – le dimensioni, la capienza, i materiali e il design, rappresentano gli irrinunciabili parametri di riferimento a cui affidarsi nella scelta.
Si distinguono le scarpiere a struttura aperta e quelle a struttura chiusa.
È una tipologia di scarpiera costituita da mensole e ripiani, priva sia di ante di chiusura che di rivestimenti laterali e posteriori. Ideale per una collocazione all’interno di spazi chiusi, come ripostigli, garage o armadi, si caratterizza per la sua particolare leggerezza, che la rende facile da spostare da un ambiente all’altro senza alcun problema. Così come per la sua grande versatilità, essendo disponibile in commercio in diverse dimensioni, e di maggiore o minore profondità in base a quelle che sono le esigenze personali. Il mobiletto in esame è altresì altamente personalizzabile – poiché i ripiani che lo compongono possono essere aumentati o diminuiti a seconda dei bisogni – e comprende anche i cosiddetti portascarpe, cioè griglie in plastica o metallo da posizionare dietro alla porta o direttamente al muro.
Più che un accessorio funzionale, la scarpiera a struttura chiusa si presenta come un vero e proprio elemento di arredo che va ad inserirsi all’interno di una dato ambiente, ragion per cui presenta sostegni ad hoc: si compone infatti di un numero di elementi maggiore rispetto a quella a struttura aperta (ante, maniglie, ripiani), che ne fanno un prodotto robusto e duraturo nel tempo. È una tipologia di mobiletto che si sceglie se si ha l’esigenza di riporre le proprie calzature in una stanza della casa, e ciò spiega perché sia da intendersi come una struttura “fissa”, destinata cioè a rimanere in un dato punto, senza essere spostata dopo il montaggio.
Le ante di una scarpiera a struttura chiusa possono essere scorrevoli o a battente. Le prime, che si servono di una guida per il funzionamento, risultano assai comode soprattutto in presenza di spazi angusti, ma sovente non incontrano particolare apprezzamento quanto all’estetica; le seconde, invece, pur potendo “ostacolare” un po’ i movimenti in posizione aperta, si rivelano una soluzione adottata frequentemente.
Certo, e rappresentano senza dubbio un vantaggio, perché permettono di avere a portata di mano, oltre alle scarpe, tutto ciò che occorre per l’utilizzo delle stesse: calzascarpe, lucidi o stringhe di ricambio ad esempio.
Diverse in base ai modelli disponibili in commercio, le dimensioni sono un fattore estremamente importante al momento della scelta, perché si potrebbe essere interessati ad una scarpiera che però l’ambiente di destinazione non contiene. Ecco perché bisogna preventivamente accertarsi dello spazio di cui si dispone, misurandolo in altezza, larghezza e lunghezza: a volte, anche pochi centimetri di differenza fanno sì che il proprio risulti un acquisto sbagliato, e quindi da sostituire.
È una tipologia di scarpiera che si sviluppa in altezza ma dalla profondità ridotta (circa 15 cm): da collocare nei corridoi o dietro le porte, si rivela un’ottima soluzione per spazi esigui o comunque contenuti.
Indicante il numero di scarpe che la scarpiera può contenere, la capienza è determinata dalle dimensioni (punto per il quale rimandiamo alla faq di competenza), dal numero di ripiani e dalla disposizione delle scarpe stesse.
Sono importanti perché determinano quante paia di calzature la scarpiera potrà ospitare. In merito al numero di ripiani, a titolo esemplificativo, un mobiletto chiuso di dimensioni medie, costituito da tre ripiani, conterrà sei paia di scarpe, mentre uno da due potrà ospitarne solo quattro: la scelta dipenderà da quelle che sono le proprie esigenze. Per quanto concerne invece la disposizione delle calzature – cioè la modalità di sistemazione all’interno della scarpiera – si può scegliere tra una disposizione orizzontale ed una obliqua. La prima sarà indice di una minore capienza del mobiletto in quanto le calzature occuperanno più spazio in termini di profondità, ma avrà come vantaggio una maggiore stabilità; la seconda, invece, sarà da scegliere solo quando gli spazi di collocazione del predetto mobiletto risultino piuttosto limitati.
Hanno un’importanza fondamentale in sede di acquisto, perché integranti la qualità e la durata nel tempo del prodotto. Devono inoltre essere robusti, poiché hanno il compito di “sopportare” il peso di tante paia di scarpe. Un consiglio è quello di pensare preventivamente alla destinazione d’uso della scarpiera che si andrà ad acquistare: se si è alla ricerca di un mobiletto “permanente”, bisognerebbe optare per uno solido e resistente, mentre se si necessita di una soluzione “provvisoria”, si potrebbe anche operare una scelta differente. Scelta che, come è facilmente intuibile, influenzerà anche la spesa che si andrà a sostenere.
Le scarpiere possono essere realizzate in legno, metallo o plastica.
Scelta da preferire per un mobile da arredo, il legno dona calore all’ambiente in cui è collocato, rendendolo accogliente. Può essere dello stesso colore degli altri mobili dell’arredo stesso (in ciliegio o noce, ad esempio), oppure in una fantasia colorata per la cameretta dei bambini, o, ancora, laccato bianco se destinato al bagno. È il materiale più pesante e robusto, soprattutto se massello, ma tende tuttavia a rigonfiarsi a contatto con l’acqua e a non avere una lunga durata. Richiede, inoltre, una manutenzione più impegnativa rispetto agli altri materiali.
Una scarpiera in metallo rappresenta un’ottima soluzione, perché robusta e resistente, e come tale perfetta per essere collocata in un ambiente esterno che potrebbe essere sottoposto ad escursioni termiche. Siamo in presenza di un materiale comunque adattabile a qualsivoglia ambiente e stile di arredamento, oltre che agevole da montare e da spostare.
Una scarpiera in plastica è funzionale e leggera, oltre che economica; probabilmente però non è molto in sintonia con l’arredamento di un ambiente della propria casa, e ciò spiega il motivo per il quale la si utilizza soprattutto all’esterno. Costituita da un box singolo in cui possono essere sistemate diverse scarpe, presenta un’apertura a ribalta e può essere assemblata a seconda delle personali esigenze, in virtù della struttura modulare che la caratterizza.
Sì, il mercato offre scarpiere che coniugano diversi materiali, come ad esempio alluminio e plastica.
Sì, se si cerca una scarpiera da campeggio ci si può orientare per una in tessuto non tessuto (TNT), molto pratico e leggero.
È importante soprattutto quando la scarpiera che si intende acquistare fungerà da vero e proprio elemento di arredo, per cui dovrà ben armonizzarsi con il mobilio preesistente. Da questo punto di vista la scarpiera a struttura chiusa offre maggiori possibilità in termini di design, prevedendo sia soluzioni moderne e contemporanee, che altre più classiche e tradizionali. Ampia scelta pure a livello cromatico, tale da accontentare anche la clientela più esigente.
Discorso diverso, invece, se il mobiletto al quale si è interessati sarà destinato ad un armadio o ad un ripostiglio, e non sarà dunque visibile: in tal caso, infatti, l’estetica può anche passare in secondo piano. Ma si tratta, comunque, di una scelta soggettiva, e diversa da utente a utente.
Sì, se si desidera risparmiare un po’ sul prezzo di acquisto è possibile indirizzarsi anche verso un kit componibile con montaggio fai da te, servendosi dei componenti e delle viti fornite in dotazione con le istruzioni per l’assemblaggio. Si tratta di una soluzione indicata per chi può o vuole lasciare le scarpe a vista, e necessita di una struttura leggera ed agevole da spostare, ma al contempo spaziosa e idonea ad “accogliere” un numero consono di calzature.
Ferma restando l’importanza fondamentale dei criteri-base, determinati elementi accessori possono risultare rilevanti, veicolando così la propria scelta verso un modello di scarpiera piuttosto che verso un altro. E così, perché un prodotto sia funzionale e longevo, è importante verificare la presenza di fori nella sua struttura, che facilitino il ricambio d’aria evitando odori poco gradevoli. Così come è importante controllare che il materiale di realizzazione sia antigraffio, specie quando il mobiletto al quale si è interessati è destinato ad un ambiente esterno – come un garage – soggetto a sbalzi climatici o aggressioni esterne che possono danneggiarne l’estetica. Un occhio va dato anche alla manutenzione, che deve essere agevole: è bene quindi indirizzarsi verso una scarpiera dai ripiani rimovibili, smontabili e lavabili con facilità sotto l’acqua corrente.
La scarpiera va utilizzata e gestita con “intelligenza” e con “metodo”, in modo tale da semplificare la ricerca delle scarpe, specie se la si condivide con altri componenti della famiglia. E così, è certamente utile evitare innanzitutto di mettere insieme calzature che si adoperano frequentemente con altre che, invece, sono destinate a determinate occasioni: le prime andrebbero sistemate nella parte centrale del mobiletto, così da averle a portata di mano, le seconde, invece, nei ripiani più alti. Improntata alla praticità è anche la modalità di organizzazione che vede classificate le proprie scarpe in base al colore, al modello e alle dimensioni. Classificare le proprie scarpe a seconda del colore è di aiuto soprattutto alle donne, che sono solite abbinarle all’abito. Tenere conto del modello e dunque delle dimensioni si rivela vantaggioso sia ai fini pratici che di una corretta conservazione: calzature con tacchi alti, stivali e stivaletti troveranno spazio nelle mensole più alte del mobiletto – ove evitare possibili danneggiamenti, ripiegandosi su di sé – mentre calzature basse necessiteranno di pochi centimetri per un’adeguata collocazione.
Mantenere pulita e profumata la scarpiera è di fondamentale importanza, se si considera che le scarpe, a contatto con il suolo, “raccolgono” germi e batteri. L’ideale sarebbe procedere in merito periodicamente, ad esempio durante il cambio di stagione, esponendola all’aria aperta per alcune ore, preferibilmente non alla luce diretta del sole.
Semplice e poco impegnativa, la pulizia del proprio mobiletto prevede l’utilizzo di una soluzione di acqua ed ammoniaca (che provvederà anche a disinfettare) se il mobiletto stesso è realizzato in plastica o resina, oppure di un apposito spray e di un panno morbido se esso è in legno. Qualora lo si preferisse, ci si può affidare anche a rimedi totalmente naturali, validi in entrambi i casi, servendosi di un bicchiere di aceto da diluire in due litri di acqua. Un piccolo ma utile suggerimento, infine, è quello che invita a pulire le scarpe sullo zerbino, prima di entrare in casa, in modo tale da conservare pulita più a lungo la scarpiera.
Per evitare che nella scarpiera possa formarsi muffa a causa dell’umidità, è opportuno collocarvi all’interno un sacchetto di garza con bicarbonato o sale.
I cattivi odori saranno assorbiti con del carbone vegetale in pezzetti.
Indice della sua potenziale resistenza e durata nel tempo, il prezzo di una scarpiera varia in base ai materiali adoperati, alle dimensioni, ed al brand specifico. Quella a struttura chiusa rappresenta la più costosa, andando da 20 Euro circa (nel caso di scarpiera in plastica o metallo) a 1000 Euro o anche di più (nel caso di una scarpiera in legno massello); quella a struttura aperta, invece, parte dai 10 Euro a salire, a seconda della capienza che la contraddistingue.
13Casa o Foppapedretti rappresentano marche note nel campo dell’arredamento, così come Stefanplast e Terry si distinguono nella produzione di contenitori e mobili in plastica. Anche altri nomi, tuttavia, costituiscono ottime soluzioni ai fini di un buon acquisto, come Songmics, Udear e Homfa, a titolo esemplificativo. Il suggerimento, in ogni caso, non è tanto quello di affidarsi ad un determinato brand piuttosto che ad un altro, quanto piuttosto quello di valutare accuratamente la tipologia di struttura, la capienza, i materiali di realizzazione, e il design. In tal modo sarà più agevole trovare il modello più consono alle proprie necessità.
La scarpiera può essere acquistata sia nei negozi specializzati che online: in entrambi i casi l’ampia offerta farà sì che ciascun utente trovi il modello più confacente ai propri bisogni ed al budget di cui dispone.